Digitalizzazione degli appalti pubblici: intervista al Dott. Vincenzo Certa

Per fare il punto della situazione e capire cosa ci aspetta a seguito della digitalizzazione degli appalti pubblici, partita il 1° gennaio 2024, abbiamo intervistato il nostro partner, il Dott. Vincenzo Certa, esperto in appalti e rapporti con la Pubblica Amministrazione.

Riteniamo che la sua opinione e il suo punto di vista possano essere di grande valore nel mondo degli appalti e fornire spunti di riflessione interessanti.

Processo di digitalizzazione                                 

A che punto è il processo di digitalizzazione della documentazione amministrativa per le gare d’appalto?

Purtroppo, come ogni novità che implica cambiamenti nelle procedure digitali della P.A., alcuni Enti Pubblici non si sono ancora attrezzati per adempiere agli obblighi di Legge (pubblicazione e gestione gare di qualsiasi importo attraverso l’utilizzo di piattaforme telematiche certificate da AGID). Al contempo, il principale portale per gli acquisti in rete della Pubblica Amministrazione (CONSIP), continua a presentare malfunzionamenti e rallentamenti. Ancora una volta le imprese si fanno trovare pronte ma, a loro volta, non trovano immediatamente preparati gli Enti Pubblici.

Quali sono stati i principali ostacoli incontrati nel processo di digitalizzazione e come sono stati superati?

Questa domanda sarebbe da girare agli Enti Pubblici, soprattutto quelli locali e minori che, a causa della scarsa preparazione in materia, sono spesso costretti a ricorrere a consulenze estrene o, nel peggiore dei casi, a rinunciare momentaneamente all’indizione di una procedura d’appalto.

Quali sono i prossimi passi per la digitalizzazione del processo?

Primo fra tutti dovrebbe sicuramente essere quello di un notevole potenziamento di quelle piattaforme che difettano ancora di una buona efficienza (Consip, ANAC, ecc.), cosa che solamente l’entità pubblica preposta potrà eseguire.

Problemi con gli operatori economici           

Quali sono i problemi più comuni che si verificano con gli operatori economici in relazione alla documentazione amministrativa?

Sicuramente due: l’impreparazione di moltissimi operatori economici (soprattutto le micro e piccole imprese, ma anche quelle appartenenti a settori non tradizionalmente abituati agli appalti pubblici) e la superficialità con la quale si presentano dichiarazioni che, talvolta, non rispecchiano quelle che sono le reali condizioni dei soggetti aziendali e dell’impresa dichiarante (scarsa attenzione dei requisiti di ordine generale richiesti per la partecipazione, come da artt. 94, 95 e 98 del D.Lgs. n. 36/2023).

Come si potrebbero risolvere questi problemi?

Attraverso una seria e attenta lettura dei requisiti di partecipazione richiesti dal bando di gara e, al contempo, conoscendo bene quelle parti del Codice dei Contratti Pubblici relative ai requisiti morali e generali. A questo si potrebbe ovviare anche utilizzando i canali di formazione.

Problemi con le Stazioni Appaltanti                  

Quali sono i problemi più comuni che si verificano con le stazioni appaltanti in relazione alla documentazione amministrativa? 

Spesso l’incoerenza tra quanto richiesto nel bando di gara e quanto deve essere dichiarato nei modelli predisposti dallo stesso Ente Appaltante. Talvolta questa incongruenza si presenta anche durante la procedura telematica.”

Come si potrebbero risolvere questi problemi?

Basterebbe richiedere meno documenti e dichiarazioni, utilizzare bene gli strumenti forniti dalle piattaforme telematiche e redarre bandi e disciplinare più snelli.”

Come valuta il livello di collaborazione da parte delle stazioni appaltanti?

Mediamente buono, soprattutto quando si rendono conto che dall’altra parte vi è un soggetto che ha il comune obiettivo di portare massima efficienza e trasparenza alla procedura.

Cosa si potrebbe fare per migliorarla?

Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. n. 36/2023), nei suoi primi dodici articoli (che assumono la funzione di “principi normativi”) ha l’ambizione di arrivare a un miglioramento del rapporto tra P.A. e OO.EE.

Visione futura e consigli                                        

Quali sono le Sue aspettative per il futuro della digitalizzazione delle gare d’appalto?

Sicuramente quelle di un continuo miglioramento e implementazione dei vari sistemi telematici.

Quali consigli darebbe ad altre Amministrazioni che stanno avviando un processo di digitalizzazione delle gare d’appalto?

Di affidarsi alle piattaforme pubbliche (prima fra tutte quella di CONSIP), di seguire bene i manuali di gestione delle stesse ma anche le procedure che queste piattaforme offrono per la gestione di una gara d’appalto, magari anche con l’ausilio totale o parziale di consulenti esterni, esperti del settore.”

C’è qualcos’altro che vorrebbe aggiungere su questo tema?

Mi preme evidenziare che, per l’accesso ad alcune piattaforme telematiche (prima fra tutti quella di Consip), viene richiesto lo SPID (spesso solamente quello personale e non aziendale) che, per la sua specificità è uno strumento proprio del cittadino al fine di poter usufruire dei servizi digitali della P.A. Ebbene direi che sarebbe utile che gli OO.EE. potessero continuare a operare attraverso le tradizionali credenziali di accesso, evitando così di dover ricorrere costantemente a uno strumento personale che non sempre è a disposizione di tutti gli addetti di un’azienda che operano per essa all’interno dei portali della P.A.

Ringraziamo il Dott. Certa per la sua preziosa intervista.

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DNSH: il lasciapassare verde per le aziende che puntano ai fondi del PNRR

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’occasione irrinunciabile per le aziende italiane che vogliano avviare un percorso di crescita sostenibile. Per accedere ai fondi messi a disposizione, però, le imprese devono anche dimostrare di rispettare il principio DNSH (Do No Significant Harm), ovvero di non arrecare un danno significativo all’ambiente.

Cos’è il principio DNSH e perché è fondamentale?

Il principio DNSH è un pilastro fondamentale dell’Unione Europea per la transizione ecologica. L’obiettivo è quello di indirizzare gli investimenti verso progetti che favoriscano non solo la crescita economica, ma che garantiscano anche la tutela dell’ambiente e contrastino attivamente il cambiamento climatico. In particolare i progetti devono contribuire fattivamente ad almeno uno degli obiettivi del Green Deal (che richiede la neutralità climatica entro il 2050) e non nuocere a nessuno degli altri.

Quali le richieste formulate alle aziende?

Le aziende che desiderino beneficiare dei fondi del PNRR devono sottoporre i propri progetti a una valutazione DNSH. Il Regolamento individua sei criteri allo scopo di stabilire se un’attività economica contribuisca in modo sostanziale alla tutela dell’ecosistema, in conformità agli obiettivi ambientali:

  • Mitigazione del cambiamento climatico: un’attività economica non deve portare a significative emissioni di gas serra (Green House Gases, GHG).
  • Adattamento ai cambiamenti climatici: l’attività non può aumentare l’impatto negativo al clima attuale e futuro, sulle persone o sulla natura.
  • Uso sostenibile e rispetto delle risorse idriche e dell’ambiente acquatico: l’attività economica non deve causare danni alle risorse idriche e non deve deteriorarne o comprometterne il potenziale ecologico.
  • Promozione di modalità che favoriscano l’economia circolare: l’attività non deve inibire o rendere sfavorevole l’utilizzo di materiali recuperati o riciclati o aumentare lo sfruttamento risorse naturali. Non può inoltre condurre ad un aumento dei rifiuti in particolare se indifferenziati, con conseguente necessità di smaltimento.
  • Minimizzare le emissioni nell’ambiente: l’azienda non deve causare un aumento delle emissioni inquinanti nell’aria, nell’acqua o nel suolo.
  • Salvaguardare la biodiversità: si deve operare in modo da conservare gli habitat e la biodiversità.

Come soddisfare le prescrizioni del principio DNSH?

Esistono diverse azioni che le aziende possono intraprendere per soddisfare il principio DNSH:

  • Attuare investimenti in tecnologie e processi produttivi che favoriscano la minimizzazione degli impatti ambientali
  • Adottare modelli di business che promuovano un approccio circolare
  • Favorire la mobilità sostenibile
  • Ridurre il consumo di energia e di materie prime
  • Attuare iniziative formative verso dipendenti e stakeholder sulle tematiche ambientali

È opportuno che il danno significativo sia valutato  con un approccio LCA tenendo conto del ciclo di vita dei prodotti, dei processi e dei servizi forniti dall’attività economica, con un approccio cradle-to-grave.

Come viene valutato il rispetto del principio DNSH

La Circolare del MISE n. 120820 del 28 marzo 2022 illustra le prescrizioni e le modalità di verifica al principio. La valutazione premia il contributo positivo agli obiettivi ambientali, va considerato che:

  • sono definite condizioni di esclusione settoriali nell’ambito del PNRR; sulla base dei codici Ateco sono esclusi, ad esempio: 07 estrazione di minerali metalliferi e 38.22 trattamento e smaltimento di rifiuti pericolosi.
  • è operata una differenziazione relativamente alla dimensione dell’investimento, con una soglia pari a 10 mln di euro.
  • oltre alla relazione di sostenibilità sono sottoposti a valutazione eventuali elementi di prova richiamati nella stessa, come ad esempio: valutazioni dei rischi, asseverazioni, certificazioni ambientali (EMAS, UNI EN ISO 14001, Ecolabel) ecc..

Il principio DNSH, inoltre, rivestirà un ruolo discriminante in svariate procedure di accesso ad incentivi e finanziamenti, come, ad esempio, per il recente “Decreto direttoriale – Investimenti sostenibili 4.0” lanciato dal MiSE.

Si inserisce quindi in un contesto in cui è sempre più importante misurare, valutare e comunicare non solo l’impatto ambientale, ma anche economico e sociale, delle attività in ogni settore economico, attraverso metodologie consolidate e verificate da un partner affidabile.

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Protocollo CEA: la verifica delle attività di pulizia secondo la norma UNI EN 13549

La norma UNI EN 13549 Servizi di pulizia – “Requisiti di base e raccomandazioni per i sistemi di misurazione della qualità”, è tesa a garantire l’efficacia dei processi di pulizia e sanificazione degli ambienti. La norma prescrive l’applicazione di accurate procedure per la valutazione del risultato delle attività, su un ben determinato campione rappresentativo di aree definito statisticamente (UNI ISO 2859 – Procedimenti di campionamento nell’ispezione per attributi).

Il Protocollo per il Controllo dell’Esecuzione degli Appalti (CEA) ideato da GM Consulting è basato sulla UNI EN 13549.

L’attuazione del Protocollo CEA per la verifica delle attività di pulizia secondo UNI EN 13549 di GM Consulting, implica vantaggi sia per gli enti pubblici e privati che per le aziende. Nel primo caso l’ente, sia esso, ad esempio, un’ASL, un ministero o una realtà industriale, può affidarsi alla GM Consulting per valutare l’effettiva efficacia delle attività e, se necessario, adeguare le procedure attuate dall’azienda affidataria. Nel secondo caso la società che eroga il servizio di pulizia ottiene un vantaggio sul mercato rispetto ai competitor, potenziando i livelli di performance e qualità e migliorando dei processi gestionali interni all’azienda rispetto ai parametri prestabiliti. La garanzia è di superare costantemente le soglie di qualità predefinite, ottimizzando l’attività attraverso la messa in efficienza di formazione, metodologie e dotazioni.

Come vengono attuate le attività di verifica?

Il Protocollo CEA per la verifica delle attività di pulizia proposto da GM Consulting, recepisce le prescrizioni emanate da Consip per le varie tipologie di appalto sia in ambito sanitario che civile oltre che sulla ncitataorma UNI EN 13549.

La struttura di controllo e coordinamento del servizio si basata su tre differenti figure professionali: il RUP (e/o il DEC) dell’Ente sulle cui sedi vengono attuate le verifiche, un responsabile dell’azienda incaricata del servizio di sanificazione e l’Ispettore specializzato inviato da GM Consulting, a capo di una o più squadre di addetti ai controlli (la quantificazione viene definita in seguito alla rilevazione dell’estensione e della tipologia delle sedi).

Le procedure di sanificazione vengono sottoposte alla valutazione del risultato su aree individuate secondo un profilo statistico mutuato dalla norma sopra indicata, con lo scopo di promuovere l’efficienza dei servizi, la sicurezza delle aree e la salute delle persone.
Viene allo scopo concordato con il Cliente e redatto un Documento di Valutazione (DV) nella cui “Sezione Gestionale” sono specificate le attività di verifica da eseguirsi; la valorizzazione degli indicatori terrà conto delle diverse frequenze delle prestazioni e delle differenze fra le tipologie di aree coinvolte.

Metodi e strumenti utilizzati per la rilevazione del risultato delle prestazioni

In generale possono essere previste modalità di rilevazione prettamente visive (come accade ad esempio nelle specifiche Consip), ma, per le ispezioni nel Protocollo CEA, si usano strumenti che aumentano l’oggettività dei controlli. In particolare sono utilizzati, ad esempio, scivolosimetro, bassoumetro e bioluminometro, quest’ultimo particolarmente utile per individuare la contaminazione batterica degli ambienti.

A partire dalle prestazioni da verificare concordate o desunte dalla documentazione fornita dal Cliente, vengono definite le modalità con cui effettuare la verifica, attraverso l’identificazione di non conformità/anomalie con l’impiego degli strumenti indicati per la misurazione oggettiva, con lettura immediata del valore di alcuni parametri costituenti il risultato del servizio non misurabili visivamente.

Digitalizzazione del Protocollo CEA per la rendicontazione del sistema di controllo

L’infrastruttura informatica fornita da GM Consulting (sistema AlphaSource) è in grado di supportare con funzioni specifiche sia la fase operativa di verifica che tutta la procedura di estrazione del campione, stabilendo anche il numero, la collocazione e il tipo di aree da controllare.

La piattaforma si occuperà di gestire sia le funzionalità di compilazione (web form), sia quelle relative alla pubblicazione sul portale web, sia la relativa rendicontazione dei report. I dati di ritorno possono essere processati dal Data Center (se restituiti in formato cartaceo), o direttamente dal Web da parte degli operatori che hanno eseguito il controllo.

Una volta che tutti i valori di controllo sono stati processati, è possibile procedere con il calcolo degli indici complessivi del servizio, e successivamente con il calcolo di quello per tutto l’appalto o per la sede scelta.L’ente può quindi rielaborare il proprio sistema di penali, così come l’azienda può affidarsi alle verifiche di GM Consulting per evitarle e massimizzare i risultati per la soddisfazione del proprio cliente.

Il servizio offerto da GM Consulting comprende l’elaborazione del “Documento di Valutazione”, continuamente aggiornato e contenente tutte le rilevazioni e le analisi statistiche su cui basare attività di business intelligence per ottimizzare i servizi.

Affidati a GM Consulting e batti la concorrenza! Contattaci ora!

Appalti pubblici online: cosa cambia dal 1° gennaio 2024

Digitalizzazione appalti pubblici

Il 1° gennaio 2024 entrerà in vigore la nuova normativa che prevede la digitalizzazione integrale del processo di appalto pubblico. Questa importante trasformazione avrà un impatto significativo su tutti gli attori coinvolti, dalle Stazioni Appaltanti agli Operatori Economici.

Cosa cambia dal 1° gennaio 2024?

La principale novità riguarda l’obbligatorietà dell’utilizzo di piattaforme digitali “certificate” per la gestione delle gare pubbliche. Questo significa che tutte le amministrazioni, anche quelle non dotate di una propria piattaforma, dovranno utilizzare piattaforme messe a disposizione da altri soggetti (Stazioni Appaltanti, Centrali di Committenza, Soggetti Aggregatori, ecc.).

Le piattaforme digitali dovranno essere utilizzate per tutte le fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici, dalla programmazione alla pubblicazione, dall’affidamento all’esecuzione.

In particolare, le piattaforme digitali dovranno essere utilizzate per:

  • La redazione o acquisizione degli atti relativi alle procedure di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione dei contratti;
  • La trasmissione dei dati e documenti alla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP);
  • L’accesso alla documentazione di gara;
  • La presentazione del Documento di gara unico europeo (DGUE);
  • La presentazione delle offerte;
  • L’apertura, gestione e conservazione del fascicolo di gara;
  • Il controllo tecnico, contabile e amministrativo dei contratti in fase di esecuzione;
  • La gestione delle garanzie.

Il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE)

Con l’entrata in vigore delle nuove norme, sarà pienamente operativo il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE) predisposto da ANAC.

Il FVOE è uno strumento che consente alle Stazioni Appaltanti di verificare il possesso dei requisiti per la partecipazione agli appalti pubblici e l’assenza di cause di esclusione.

I dati e i documenti contenuti nel FVOE, che l’Operatore Economico può inserire attraverso apposite funzionalità, verranno aggiornati automaticamente dagli enti certificatori (Ministero della Giustizia, Ministero dell’Interno, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, ecc.) e potranno essere consultati dalle Stazioni Appaltanti e riutilizzati in tutte le procedure di affidamento a cui uno stesso operatore economico partecipa.

Appalti pubblici trasparenti e accessibili a tutti

Un’ulteriore rilevante novità riguarda la pubblicità degli atti di gara. A garantire la pubblicità degli atti di gara sarà ANAC, con la sua BDNCP, mediante la trasmissione delle informazioni all’Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione Europea.

La documentazione di gara sarà resa costantemente disponibile attraverso le piattaforme digitali e i siti istituzionali delle Stazioni Appaltanti e rimarrà costantemente accessibile attraverso il collegamento con la BDNCP.

Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito ufficiale ANAC.

Benefici attesi dalla digitalizzazione degli appalti pubblici

La digitalizzazione degli appalti pubblici è attesa con grande interesse da tutti gli attori coinvolti. Si prevede che questa trasformazione possa portare a numerosi benefici, tra cui:

  • Maggiore trasparenza e semplificazione delle procedure: la digitalizzazione consentirà di ridurre la documentazione cartacea e di automatizzare le procedure, rendendole più trasparenti e semplici da seguire.
  • Maggiore efficienza e efficacia: la digitalizzazione consentirà di accelerare le procedure e di ridurre i costi, garantendo al contempo una maggiore efficienza e efficacia del processo di acquisto.
  • Maggiore competitività: la digitalizzazione consentirà di ampliare la base di operatori economici potenzialmente interessati a partecipare alle gare, favorendo la concorrenza e migliorando la qualità delle offerte.

Conclusione

La digitalizzazione degli appalti pubblici è una sfida importante, ma offre anche numerose opportunità. Le aziende che si prepareranno adeguatamente a questa trasformazione potranno cogliere le opportunità offerte dalla digitalizzazione e migliorare le proprie performance.

Contattaci oggi stesso per scoprire come supportarti nel passaggio al nuovo sistema digitale!

Esperti in Azione: navigando l’Ufficio Tecnico

Benvenuti a “Esperti in Azione: Navigando l’Ufficio Tecnico”!

Abbiamo il piacere di presentarvi questa nuova sezione del sito dedicata a coloro che operano negli uffici tecnici e che sono sempre alla ricerca di competenze e soluzioni per affrontare le sfide quotidiane con rapidità ed efficacia.

Cos’è Esperti in Azione?
Esperti in Azione è uno spazio dedicato a tutti gli appassionati e professionisti che lavorano nell’ambito degli uffici tecnici. Sappiamo quanto sia cruciale essere preparati e competenti quando ci si trova di fronte a problematiche complesse e situazioni in continua evoluzione. Ecco perché abbiamo creato questa rubrica: per offrirvi un luogo in cui poter condividere esperienze, imparare dalle esperienze degli altri e acquisire competenze essenziali.

Cosa troverete su Esperti in Azione?
Periodicamente, condivideremo con voi una serie di contenuti preziosi:

  • video esplicativi: esperti del settore pubblicheranno video approfonditi su argomenti chiave. Dalla gestione delle gare alla risoluzione dei problemi più delicati, questi video saranno una guida pratica per eccellere nel vostro ruolo.
  • Quiz Interattivi: mettete alla prova le vostre conoscenze con i nostri quiz mirati. Sarà un modo divertente per valutare quanto avete imparato e individuare eventuali aree in cui potete migliorare ulteriormente.
  • Novità e sondaggi: vi terremo aggiornati con le ultime indicazioni del mercato e degli enti preposti, oltre alle più recenti novità del settore. Inoltre, condivideremo sondaggi per conoscere le vostre indicazioni e opinioni, creando una comunità di apprendimento interattivo.

Come partecipare?
Vi invitiamo a seguire il nostro sito e i social e a collegarvi regolarmente per i nuovi video che pubblicheremo. Non esitate a segnalarci le vostre indicazioni, porre domande e condividere le vostre esperienze attraverso tutti i canali messi a disposizione. Questa è la vostra piattaforma per imparare, condividere e crescere insieme alla nostra community di professionisti dedicati.
Siamo entusiasti di condividere con voi questa straordinaria esperienza, contattateci e richiedeteci i contenuti e le indicazioni che vi piacerebbe veder trattati nella rubrica. Alla prossima puntata di Esperti in Azione!

Esperti in Azione, lo spazio dedicato a tutti gli appassionati e professionisti che lavorano nell’ambito degli uffici tecnici.

LCA nelle gare di sanificazione: croce o delizia?

Il LCA o Life Cycle Assessment (in italiano “Valutazione del ciclo di vita”) è un metodo che ha lo scopo di quantificare e interpretare l’impatto sull’ambiente di uno specifico prodotto o servizio, durante l’arco della sua vita, comprendendo ogni fase. Vanno quindi definiti e valutati tutti i processi dall’estrazione delle materie prime, alla fabbricazione, alla distribuzione, all’uso, fino all’eventuale riciclo o smaltimento finale.

Tra i criteri premianti dei CAM 2021 (DM 29 gennaio 2021) è riportato:

“[…]adozione di tecniche di pulizia e sanificazione innovative che garantendo almeno la medesima efficacia in termini di igiene e qualità microbiologica, siano contestualmente migliori anche dal punto di vista ambientale[…]”.

E relativamente alla comprova è puntualizzato:

“[…]la capacità di ridurre gli impatti ambientali rispetto alle tecniche di pulizia e sanificazione tradizionali, tramite la presentazione di uno studio di Life Cycle Assessment comparativo conforme alle norme tecniche UNI EN ISO 14040 – 14044[…]”.

Come rispondere al meglio alla richiesta dei CAM?

Le norme e criticità alla base dello studio LCA

Innanzitutto vale la pena di definire a grandi linee la modalità applicativa delle due norme internazionali:

  • ISO 14040 (Gestione ambientale – Valutazione del ciclo di vita – Principi e quadro di riferimento): specifica che l’analisi del ciclo di vita dovrebbe essere affidata a un gruppo di specialisti esterni all’azienda e che non abbia alcuna interazione con il prodotto o il servizio allo studio. Tale team multidisciplinare dovrebbe essere in possesso di tutte le competenze per gestire i vari step dello studio LCA, dalla raccolta dei dati, all’interpretazione degli impatti, fino alla presentazione dei risultati.
  • ISO 14044 (Gestione ambientale – Valutazione del ciclo di vita – Requisiti e linee guida): in particolare richiede che l’analisi venga esposta a tutti gli attori coinvolti (i cosiddetti stakeholder) in maniera trasparente documentando tutte le decisioni intervenute durante la stesura.

Ma non basta. Tale analisi deve necessariamente essere comparativa. Ciò significa, in pratica, che i risultati devono essere confrontati con una tecnica di sanificazione tradizionale, dimostrando una “garanzia di pulito” al minimo analoga, ma a fronte di un netto miglioramento nelle performance ambientali.

La soluzione

Lo studio LCA sul sistema di pulizia riveste quindi il ruolo di mezzo di comprova (garantendo mediamente 3 punti nel progetto di gara), ma va utilizzato come base su cui incardinare tutti i propri protocolli operativi a partire dalla formazione degli operatori.

Va messa al bando ogni forma di greenwashing o ecologismo di facciata, mettendo realmente in atto ciò che si propone. Questo perché contenendo i consumi e migliorando la produttività si ha una marcata diminuizione dei costi.

Ovviamente la realizzazione di uno studio LCA, richiede un insieme multidisciplinare di nozioni (chimica, biologia, ingegneria, economia, ecc.) e un’approfondita conoscenza dei protocolli per la rilevazione dei dati, delle tecniche di valutazione degli impatti e dell’analisi statistica dei dati. È quindi auspicabile che le aziende chiedano supporto a istituti di ricerca o a società di consulenza specializzate.

Attraverso il Gruppo GM realtà aziendale di cui GM Consulting è fondatrice, ti garantiamo una valutazione completa di tutti i criteri CAM per la tua azienda, ivi compreso lo studio LCA del tuo sistema di pulizia. I nostri esperti cureranno ogni fase, pensiamo a tutto noi!

Richiedi immediatamente un preventivo per evitare di perdere oltre 3 punti nelle procedure di gara, non mettere a rischio l’acquisizione di nuovi appalti!i

L’aggiornamento sul bando tipo ANAC per le gare pubbliche: una risorsa indispensabile per le imprese e le Stazioni Appaltanti

L’aggiornamento sul bando tipo ANAC per le gare pubbliche: una risorsa indispensabile per le imprese e le Stazioni Appaltanti. Negli ultimi tempi, la sezione Primo Piano del sito ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) ha visto un aumento senza precedenti di comunicazioni riguardanti gli aggiornamenti e i regolamenti attuativi relativi al nuovo codice contratti. Questo processo di transizione ha creato diverse sfide per le imprese e le Stazioni Appaltanti, richiedendo una grande attenzione per non trascurare alcune informazioni cruciali. Per aiutare le aziende a navigare in questa fase complessa, GM Consulting si impegna a tenere i suoi clienti costantemente aggiornati su tutti gli sviluppi e le novità riguardanti le gare pubbliche.
Il nuovo bando tipo per le gare sopra soglia di servizi e forniture.
Siamo lieti di annunciare che è stato finalmente pubblicato il nuovo bando tipo per le gare sopra soglia di servizi e forniture. Questo è un momento molto atteso per molti operatori del settore, e speriamo che questo bando rappresenti la versione definitiva che tutti stavamo aspettando.
Il bando tipo può essere consultato sul sito ANAC.

Importanza di rimanere aggiornati

È di fondamentale importanza rimanere costantemente aggiornati sugli sviluppi in materia di gare pubbliche. In un contesto così dinamico come quello degli appalti pubblici, le imprese devono essere pronte a gestire le nuove normative e adattare le proprie strategie di conseguenza. Per questo motivo, GM Consulting offre la propria esperienza e competenza per fornire chiarimenti e supporto durante tutto il processo. Siamo consapevoli che una corretta comprensione dei regolamenti può fare la differenza tra il successo e la perdita di un appalto.

Il ruolo di GM Consulting

Presso GM Consulting, ci impegniamo a fornire un servizio di consulenza completo e personalizzato per le imprese che operano nel settore degli appalti pubblici e per le Stazioni Appaltanti. Siamo pronti ad affrontare tutte le vostre domande e a soddisfare le vostre esigenze. La nostra esperienza e competenza saranno a vostra disposizione per garantire che abbiate tutte le informazioni necessarie per partecipare o bandire le gare pubbliche in modo efficace ed efficiente.
Contattaci per qualsiasi domanda o necessità: siamo qui per supportarvi e guidarvi lungo tutto il processo delle gare pubbliche.

Bando tipo ANAC per le Gare Pubbliche

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha recentemente pubblicato il bando tipo a cui le Stazioni Appaltanti dovranno attenersi per la pubblicazione delle gare pubbliche. Questa iniziativa mira a promuovere maggiore chiarezza e ridurre gli errori ed omissioni che possono danneggiare i concorrenti.
Il bando permette alle aziende concorrenti di avere una maggiore certezza sulle regole che governano le gare pubbliche e favorisce la trasparenza e l’equità nel processo di assegnazione degli appalti.
GM Consulting, a supporto delle aziende che operano nel settore degli appalti pubblici, mette a disposizione il link per scaricare il bando, non più disponibile sul sito ANAC:

https://shorturl.at/joMU0

Il Team di GM Consulting è a disposizione per fornire assistenza alle aziende che partecipano alle gare pubbliche.
Organizziamo incontri di confronto e consulenza per chiarire ogni dubbio e fornire indicazioni specifiche su come affrontare al meglio le procedure di appalto.
GM Consulting è sempre al tuo fianco per supportarti in questo percorso per garantirti la massima preparazione e competitività nella tua partecipazione alle gare pubbliche.
Contattaci ora per prenotare un incontro on line con i nostri esperti. Siamo pronti ad aiutarti e a fornirti le soluzioni su misura per le tue esigenze.

Inizia l’era delle modifiche al Nuovo Codice Appalti – Parità di genere – reintroduzione della certificazione a comprova

Il Governo Meloni ha introdotto con il DECRETO-LEGGE 29 maggio 2023, n. 57, le misure urgenti per gli Enti Territoriali, nonché per garantire la tempestiva attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per il settore energetico.

Il D.L. prevede 4 articoli, tra i quali l’articolo 2 stabilisce quanto segue:

“All’articolo 108, comma 7,  del  Decreto  Legislativo  31  marzo 2023, n. 36, il  quinto  e  il  sesto  periodo  sono  sostituiti  dal seguente: «Al fine di promuovere la parità di  genere,  le  Stazioni Appaltanti prevedono nei bandi di gara, negli avvisi e negli  inviti, il maggior punteggio da attribuire alle  imprese  per  l’adozione  di politiche tese al raggiungimento della parità di  genere  comprovata dal possesso della certificazione della  parità  di  genere  di  cui all’articolo 46-bis del codice delle pari opportunità tra  uomo  e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198.”

Si tratta di un cambiamento importante che ci riporta indietro al vecchio codice degli appalti, rafforzando l’importanza della certificazione della parità di genere a livello sociale. Inoltre, il possesso della certificazione offre vantaggi significativi sia a livello fiscale che negli appalti pubblici, come lo sconto del 20% sulla garanzia provvisoria, cumulabile con le altre riduzioni previste dal Codice.

Contattaci per ulteriori informazioni sulla certificazione UNI PdR 125:2022.

Il nuovo Codice degli Appalti: una prima lettura

Da mesi si discute dei cambiamenti che l’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti D. Lgs 36/2023 comporterà, con particolare attenzione agli aspetti amministrativi.

Di particolare importanza sembrano le novità relative alla busta tecnica.

Le principali novità

Avvalimento premiale

Comma 4 dell’art. 104 D.Lgs. 36/2023
Introduzione esplicita dell'”avvalimento finalizzato a migliorare l’offerta”, che consente di ottenere un punteggio tecnico premiale mediante l’utilizzo di dotazioni tecniche e/o risorse fornite dall’ausiliaria che non sarà autorizzata a partecipare direttamente alla gara d’appalto.

Parità di genere

Art. 108, comma 7 D.Lgs. 36/2023
Punteggio premiale attribuito alle imprese che attestano, anche a mezzo di autocertificazione, il possesso dei requisiti di cui all’all’articolo 46-bis del d.lgs. 198/2006” (certificazione parità di genere).
È stato eliminato il riferimento specifico alla “Certificazione della parità di genere ai sensi della UNI PdR 125:2022”.

Criteri di aggiudicazione: l’offerta economicamente più vantaggiosa

Art. 108, comma 2 D.Lgs. 36/2023
Aumento del limite massimo da 40.000€ a 140.000€ per l’obbligo di aggiudicazione basato sul miglior rapporto qualità/prezzo. Tale obbligo si estende anche agli affidamenti tramite dialogo competitivo e partenariato per l’innovazione, nonché agli appalti integrati, che non erano contemplati nel precedente codice.

Criteri di aggiudicazione

Art. 108 D.Lgs. 36/2023
Scompare il tetto massimo del 30% per il punteggio economico relativo all’elemento costo e conseguentemente il tetto minimo del 70% riferito alla qualità (ex art. 95, comma 10-bis D.Lgs. 50/2016), ad esclusione dei contratti ad alta intensità di manodopera.

Offerte anomale

Art. 54 D.Lgs. 36/2023
Esclusione automatica delle offerte anomale per le gare a prezzo più basso qualora ricorrano le condizioni previste dal comma 1 del citato articolo:

  • esclusione prevista negli atti di gara;
  • appalti di lavori o servizi ma non di forniture;
  • i contratti non presentano un interesse transfrontaliero certo;
  • almeno cinque offerte ammesse.

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