DNSH: il lasciapassare verde per le aziende che puntano ai fondi del PNRR

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’occasione irrinunciabile per le aziende italiane che vogliano avviare un percorso di crescita sostenibile. Per accedere ai fondi messi a disposizione, però, le imprese devono anche dimostrare di rispettare il principio DNSH (Do No Significant Harm), ovvero di non arrecare un danno significativo all’ambiente.

Cos’è il principio DNSH e perché è fondamentale?

Il principio DNSH è un pilastro fondamentale dell’Unione Europea per la transizione ecologica. L’obiettivo è quello di indirizzare gli investimenti verso progetti che favoriscano non solo la crescita economica, ma che garantiscano anche la tutela dell’ambiente e contrastino attivamente il cambiamento climatico. In particolare i progetti devono contribuire fattivamente ad almeno uno degli obiettivi del Green Deal (che richiede la neutralità climatica entro il 2050) e non nuocere a nessuno degli altri.

Quali le richieste formulate alle aziende?

Le aziende che desiderino beneficiare dei fondi del PNRR devono sottoporre i propri progetti a una valutazione DNSH. Il Regolamento individua sei criteri allo scopo di stabilire se un’attività economica contribuisca in modo sostanziale alla tutela dell’ecosistema, in conformità agli obiettivi ambientali:

  • Mitigazione del cambiamento climatico: un’attività economica non deve portare a significative emissioni di gas serra (Green House Gases, GHG).
  • Adattamento ai cambiamenti climatici: l’attività non può aumentare l’impatto negativo al clima attuale e futuro, sulle persone o sulla natura.
  • Uso sostenibile e rispetto delle risorse idriche e dell’ambiente acquatico: l’attività economica non deve causare danni alle risorse idriche e non deve deteriorarne o comprometterne il potenziale ecologico.
  • Promozione di modalità che favoriscano l’economia circolare: l’attività non deve inibire o rendere sfavorevole l’utilizzo di materiali recuperati o riciclati o aumentare lo sfruttamento risorse naturali. Non può inoltre condurre ad un aumento dei rifiuti in particolare se indifferenziati, con conseguente necessità di smaltimento.
  • Minimizzare le emissioni nell’ambiente: l’azienda non deve causare un aumento delle emissioni inquinanti nell’aria, nell’acqua o nel suolo.
  • Salvaguardare la biodiversità: si deve operare in modo da conservare gli habitat e la biodiversità.

Come soddisfare le prescrizioni del principio DNSH?

Esistono diverse azioni che le aziende possono intraprendere per soddisfare il principio DNSH:

  • Attuare investimenti in tecnologie e processi produttivi che favoriscano la minimizzazione degli impatti ambientali
  • Adottare modelli di business che promuovano un approccio circolare
  • Favorire la mobilità sostenibile
  • Ridurre il consumo di energia e di materie prime
  • Attuare iniziative formative verso dipendenti e stakeholder sulle tematiche ambientali

È opportuno che il danno significativo sia valutato  con un approccio LCA tenendo conto del ciclo di vita dei prodotti, dei processi e dei servizi forniti dall’attività economica, con un approccio cradle-to-grave.

Come viene valutato il rispetto del principio DNSH

La Circolare del MISE n. 120820 del 28 marzo 2022 illustra le prescrizioni e le modalità di verifica al principio. La valutazione premia il contributo positivo agli obiettivi ambientali, va considerato che:

  • sono definite condizioni di esclusione settoriali nell’ambito del PNRR; sulla base dei codici Ateco sono esclusi, ad esempio: 07 estrazione di minerali metalliferi e 38.22 trattamento e smaltimento di rifiuti pericolosi.
  • è operata una differenziazione relativamente alla dimensione dell’investimento, con una soglia pari a 10 mln di euro.
  • oltre alla relazione di sostenibilità sono sottoposti a valutazione eventuali elementi di prova richiamati nella stessa, come ad esempio: valutazioni dei rischi, asseverazioni, certificazioni ambientali (EMAS, UNI EN ISO 14001, Ecolabel) ecc..

Il principio DNSH, inoltre, rivestirà un ruolo discriminante in svariate procedure di accesso ad incentivi e finanziamenti, come, ad esempio, per il recente “Decreto direttoriale – Investimenti sostenibili 4.0” lanciato dal MiSE.

Si inserisce quindi in un contesto in cui è sempre più importante misurare, valutare e comunicare non solo l’impatto ambientale, ma anche economico e sociale, delle attività in ogni settore economico, attraverso metodologie consolidate e verificate da un partner affidabile.

Contattaci subito per non perdere l’accesso ad importanti incentivi! Con GM Consulting cresci nel rispetto dell’ambiente!