Digitalizzazione degli appalti pubblici: intervista al Dott. Vincenzo Certa

Per fare il punto della situazione e capire cosa ci aspetta a seguito della digitalizzazione degli appalti pubblici, partita il 1° gennaio 2024, abbiamo intervistato il nostro partner, il Dott. Vincenzo Certa, esperto in appalti e rapporti con la Pubblica Amministrazione.

Riteniamo che la sua opinione e il suo punto di vista possano essere di grande valore nel mondo degli appalti e fornire spunti di riflessione interessanti.

Processo di digitalizzazione                                 

A che punto è il processo di digitalizzazione della documentazione amministrativa per le gare d’appalto?

Purtroppo, come ogni novità che implica cambiamenti nelle procedure digitali della P.A., alcuni Enti Pubblici non si sono ancora attrezzati per adempiere agli obblighi di Legge (pubblicazione e gestione gare di qualsiasi importo attraverso l’utilizzo di piattaforme telematiche certificate da AGID). Al contempo, il principale portale per gli acquisti in rete della Pubblica Amministrazione (CONSIP), continua a presentare malfunzionamenti e rallentamenti. Ancora una volta le imprese si fanno trovare pronte ma, a loro volta, non trovano immediatamente preparati gli Enti Pubblici.

Quali sono stati i principali ostacoli incontrati nel processo di digitalizzazione e come sono stati superati?

Questa domanda sarebbe da girare agli Enti Pubblici, soprattutto quelli locali e minori che, a causa della scarsa preparazione in materia, sono spesso costretti a ricorrere a consulenze estrene o, nel peggiore dei casi, a rinunciare momentaneamente all’indizione di una procedura d’appalto.

Quali sono i prossimi passi per la digitalizzazione del processo?

Primo fra tutti dovrebbe sicuramente essere quello di un notevole potenziamento di quelle piattaforme che difettano ancora di una buona efficienza (Consip, ANAC, ecc.), cosa che solamente l’entità pubblica preposta potrà eseguire.

Problemi con gli operatori economici           

Quali sono i problemi più comuni che si verificano con gli operatori economici in relazione alla documentazione amministrativa?

Sicuramente due: l’impreparazione di moltissimi operatori economici (soprattutto le micro e piccole imprese, ma anche quelle appartenenti a settori non tradizionalmente abituati agli appalti pubblici) e la superficialità con la quale si presentano dichiarazioni che, talvolta, non rispecchiano quelle che sono le reali condizioni dei soggetti aziendali e dell’impresa dichiarante (scarsa attenzione dei requisiti di ordine generale richiesti per la partecipazione, come da artt. 94, 95 e 98 del D.Lgs. n. 36/2023).

Come si potrebbero risolvere questi problemi?

Attraverso una seria e attenta lettura dei requisiti di partecipazione richiesti dal bando di gara e, al contempo, conoscendo bene quelle parti del Codice dei Contratti Pubblici relative ai requisiti morali e generali. A questo si potrebbe ovviare anche utilizzando i canali di formazione.

Problemi con le Stazioni Appaltanti                  

Quali sono i problemi più comuni che si verificano con le stazioni appaltanti in relazione alla documentazione amministrativa? 

Spesso l’incoerenza tra quanto richiesto nel bando di gara e quanto deve essere dichiarato nei modelli predisposti dallo stesso Ente Appaltante. Talvolta questa incongruenza si presenta anche durante la procedura telematica.”

Come si potrebbero risolvere questi problemi?

Basterebbe richiedere meno documenti e dichiarazioni, utilizzare bene gli strumenti forniti dalle piattaforme telematiche e redarre bandi e disciplinare più snelli.”

Come valuta il livello di collaborazione da parte delle stazioni appaltanti?

Mediamente buono, soprattutto quando si rendono conto che dall’altra parte vi è un soggetto che ha il comune obiettivo di portare massima efficienza e trasparenza alla procedura.

Cosa si potrebbe fare per migliorarla?

Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. n. 36/2023), nei suoi primi dodici articoli (che assumono la funzione di “principi normativi”) ha l’ambizione di arrivare a un miglioramento del rapporto tra P.A. e OO.EE.

Visione futura e consigli                                        

Quali sono le Sue aspettative per il futuro della digitalizzazione delle gare d’appalto?

Sicuramente quelle di un continuo miglioramento e implementazione dei vari sistemi telematici.

Quali consigli darebbe ad altre Amministrazioni che stanno avviando un processo di digitalizzazione delle gare d’appalto?

Di affidarsi alle piattaforme pubbliche (prima fra tutte quella di CONSIP), di seguire bene i manuali di gestione delle stesse ma anche le procedure che queste piattaforme offrono per la gestione di una gara d’appalto, magari anche con l’ausilio totale o parziale di consulenti esterni, esperti del settore.”

C’è qualcos’altro che vorrebbe aggiungere su questo tema?

Mi preme evidenziare che, per l’accesso ad alcune piattaforme telematiche (prima fra tutti quella di Consip), viene richiesto lo SPID (spesso solamente quello personale e non aziendale) che, per la sua specificità è uno strumento proprio del cittadino al fine di poter usufruire dei servizi digitali della P.A. Ebbene direi che sarebbe utile che gli OO.EE. potessero continuare a operare attraverso le tradizionali credenziali di accesso, evitando così di dover ricorrere costantemente a uno strumento personale che non sempre è a disposizione di tutti gli addetti di un’azienda che operano per essa all’interno dei portali della P.A.

Ringraziamo il Dott. Certa per la sua preziosa intervista.

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